Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: L'armata dei sonnambuli

Autore: Wu Ming

Editore: Einaudi

Argomento: Romanzo storico

Anno: 2014, Pagine: 796


Autore
"Wu Ming" è lo pseudonimo di un gruppo di scrittori attivo e presente sulle scene culturali dal gennaio del 2000. Il gruppo è autore di numerosi romanzi, tradotti e pubblicati in molti paesi.


La storia
Parigi, 21 gennaio 1793
Una folla esultante ma anche stupita assiste all’esecuzione di Luigi Capeto, Luigi XVI, vittima prima della sua stessa incapacità politica che degli eventi rivoluzionari.
Un gruppo di individui, tra cui un uomo che si fa chiamare Laplace, tenta un estremo quanto inutile tentativo di salvare la “vecchia Francia”.
Tra la folla esultante per l’esecuzione, c’è un gruppo di popolane, fiere sostenitrici dei Montagnardi, in particolare Marie Noziere e il figlio Bastien, avuto fuori dal matrimonio in seguito alla violenza subita da un nobile.
Tra il pubblico c’è anche Leo Modonnet, un giovane attore italiano della commedia dell’arte venuto a Parigi per seguire il suo grande maestro, Goldoni. Proprio in seguito alla notizia della morte dell’artista, Leo si mette nei guai, accusato ingiustamente di aver provocato tafferugli, e finisce prima in carcere poi perde il lavoro, costretto così ad una vita errabonda che lo fa attore, un po’ inconsapevolmente, sulla scena di un altro teatro, la storia della Francia durante il Terrore.
Intanto il medico D’Amblanc, pur nella confusione del momento, continua ad esercitare la sua professione dedicandosi, in particolare, allo studio del magnetismo e del sonnambulismo indotto (in pratica l’ipnosi).
Le vicende di questi personaggi camminano parallele sullo sfondo della dittatura giacobina.
L’uomo che si fa chiamare Laplace, con il pretesto della “malinconia”, trova rifugio a Bicetre, un ospedale di malati mentali, e proprio in questo luogo attua esperimenti che rivelano le sue capacità di ipnotista, quindi non è chi dice di essere.
Marie, insieme ad altre popolane, continua ad essere convinta sostenitrice di Robespierre e nella caccia agli accaparratori e ai nobili sfruttatori Leo è un valido sostegno con la maschera di Scaramouche che la stessa Maria gli ha cucito: ora l’attore ha veramente un ruolo da protagonista nel grande teatro della Storia.
Anche D’Amblanc, mentre a Parigi si moltiplicano le esecuzioni del Tribunale rivoluzionario, continua le sue ricerche per ritornare , poi, nella capitale proprio all’indomani del 9 Termidoro.
La reazione termidoriana è caratterizzata, ancora, dalla violenza solo che alla rabbia giacobina e sanculotta si sostituisce quella della gioventù dorata aiutata da un’insolita armata, formata da uomini che , con lo sguardo vitreo, sono del tutto indifferenti alle ferite e al dolore.
D’Amblanc è sicuro di conoscere il motivo di questo strano comportamento e l’uomo in grado di ottenere tali risultati: l’obbiettivo finale di questo individuo ha qualcosa di folle ma D’Amblanc, in seguito ad incontri inaspettati, può avvalersi dell’aiuto di Marie e dello stesso Scaramouche per contrastare l’armata dei sonnambuli , consapevole che l’esito dell’impresa non è per niente scontato.


Recensione
Romanzo storico di ampio respiro e piuttosto originale nell’impostazione anche per la presenza di due voci narranti: una è di un narratore esterno che presenta fatti e protagonisti con dettaglio e scrupolo storico, l’altra è di un popolano che rappresenta la “vox populi”, coinvolto nelle vicende lette, ovviamente, dal suo punto di vista con un linguaggio efficace e originale coerente con la classe sociale rappresentata.
In appendice, gli autori citano fonti storiche da cui si sono ispirati per creare i personaggi del romanzo, poi arricchiti con la fantasia, in base al principio della verosimiglianza.
La lettura è molto interessante per il quadro storico affrescato e per l’analisi di altri aspetti di quel periodo: ad esempio attraverso al permanenza di Laplace a Bicetre è possibile cogliere il percorso della psichiatria e l’affascinante esperienza dell’ipnosi, poi approfondita tramite le ricerche di D’Amblanc.
E’ suggestiva anche la figura di Leo-Scaramouche, a volte epico ed eroico, altre più prosaico e quotidiano, alle prese con necessità legate alla sopravvivenza.
In conclusione…un bellissimo romanzo!


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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