Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Storia della bambina perduta
Autore: Ferrante Elena
Editore: e/o
Argomento: Letteratura italiana
Anno: 2014, Pagine: 451
Autore
Elena Ferrante è lo pseudonimo di una scrittrice o di uno scrittore di cui si ignora l'identità ma che, in base ai suoi racconti, dovrebbe essere nata/o a Napoli agli inizi degli anni '40.
Piuttosto apprezzata negli USA, da alcuni suoi precedenti romanzi sono stati tratti dei film.
La storia
Con questo quarto volume termina la storia dell’amicizia tra Lina e Lenù, iniziata quando, bambine, vivevano nello stesso rione, uno tra i più poveri di Napoli.
Le vicende sono il seguito di quanto narrato nel volume precedente che si era concluso con la partenza da Firenze di Elena (Lenù) in compagnia di Nino Sarratore, di cui era innamorata fin dall’adolescenza.
La storia d’amore tra i due è piuttosto turbolenta anche perché quasi contemporaneamente sia Elena sia la moglie di Nino sono in attesa di un suo figlio: il giovane, infatti, non riesce a prendere decisioni definitive al punto tale da far trasferire a Napoli Elena insieme alle due figlie.
Napoli significa Lina ma anche il vecchio rione con coloro che, come Antonio, Gigliola, Stefano, i fratelli Solara…sono ritornati o non sono mai partiti.
L’amicizia di Lina sembra voler non solo coinvolgere Elena ma anche quasi risucchiarla all’interno di quella dimensione, dove all’antica violenza si unisce la nuova, da cui la giovane aveva voluto separarsi anni prima.
Sono tante le vicende che coinvolgono e uniscono le due protagoniste, altrettante le separano e le allontanano rendendole, in alcuni periodi, incapaci di comprendersi fino a che, ormai ultrasessantenne, Elena teme di aver perduto l’amica per sempre. E’con questa informazione che il ciclo dei 4 romanzi si apre e con la stessa si chiude, dopo aver raccontato in modo affascinante di un’altrettanto affascinante amicizia.
Recensione
Vedere la recensioni del romanzo "L'amica geniale", primo della serie.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
clicca qui per inserire il tuo commento.