Autore della recensione: Cenci Valentina
Titolo: Il fu Mattia Pascal
Autore: Pirandello Luigi
Editore: Oscar Mondadori
Argomento: Letteratura italiana
Anno: 2003, Pagine: 335
Autore
Luigi Pirandello nasce il 28 giugno 1867 nei dintorni di Girgenti, da Stefano Pirandello, ex garibaldino, e da Caterina Ricci-Gramitto.
Nel 1880 la famiglia si trasferisce a Palermo, dove Luigi terminerà gli studi classici.
Nel 1886 si iscrive alla Facoltà di Lettere.
In seguito si sposterà in numerose città, frequentando di conseguenza varie università.
Nel 1894 sposa la figlia di un socio del padre, Maria Antonietta Portulano, dalla quale avrà tre figli.
Dopo aver pubblicato molte delle sue opere, morirà nella propria casa la mattina del 10 dicembre 1936 a causa di una polmonite.
La storia
Dopo aver indossato le vesti di Mattia Pascal, bibliotecario di Mirano, sposato e con molti debiti, il protagonista cambierà aspetto e identità trasformandosi in Adriano Meis.
Dopo una lucrosa vincita al casinò, nel suo viaggio di ritorno in treno, scopre, leggendo un giornale, di essere stato trovato morto.
La moglie e la suocera l’avrebbero identificato e il caso sarebbe stato risolto come suicidio per via dei suoi debiti.
Non felice della sua vita, ora il protagonista ha la possibilità di essere libero, ma ben presto si renderà conto di non poter essere libero completamente, farà quindi ritorno a casa.
Tornato a Mirano scopre che la moglie si è risposata ed ha anche avuto dall’attuale coniuge un figlio.
Ma Adriano Meis, tornato Mattia Pascal, ne è felice, perché ora oltre ai creditori si è liberato anche di moglie e suocera.
Recensione
Non a tutti capita di ritrovarsi di fronte alla propria tomba.
Questo è ciò che è accaduto al protagonista di questo romanzo, il quale ha potuto essere un’altra persona, cambiare identità per poter assaporare un po’ di libertà.
Il libro è molto coinvolgente perché ti fa riflettere sulla condizione del protagonista, ma allo stesso tempo divertente per il modo buffo con il quale Mattia Pascal si prende gioco della sua famiglia quando fa ritorno a casa.
Presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
clicca qui per inserire il tuo commento.
Commenti - 4 presenti. Valutazione media: 8,25 / 10
Paolo Brocani (01/09/12)
Anche se inizialmente ero scettico e pensavo che la lettura del libro risultasse pesante, esso si è dimostrato tutto il contrario. A mio parere, “il fu Mattia Pascal”, ad eccezione di alcuni capitoli, è un romanzo molto scorrevole e piacevole. Il finale fa riflettere sul fatto che l’uomo non può sfidare la propria sorte, non può sfuggire da sé stesso, se prima non affronta la realtà. Consiglio questa lettura.
Valutazione: 9 / 10
Cecchini Cristina (07/08/10)
La storia di questo libro sembra del tutto attuale anche se il romanzo è stato scritto nel 1904. Il protagonista Mattia ha una vita che non lo soddisfa infatti è coperto da una maschera ( come quella di marito) che lo rende infelice. Quando diventa Adriano Mais cerca di riscattare la sua libertà poiché ormai Mattia Pascal era “morto” ma poi costretto a ritornare a casa decide di riprendersi la sua vecchia identità senza sconvolgere quella della moglie che nel frattempo si era ricostruita una vita. Si capisce che ritorna ad essere quello che in realtà era alla fine del libro che si conclude infatti con “ Io sono il fu Mattia Pascal”. All’inizio ero indecisa se leggerlo o meno e se la professoressa non me lo avrebbe consigliato non lo avrei sicuramente letto, ma se devo essere sincera il libro mi è piaciuto e ora capisco perché è uno dei capolavori italiani.
Valutazione: 9 / 10
Congiu Francesca (14/09/08)
Rispecchia un pò la società di oggi, infatti troviamo un uomo che si ritrova in una famiglia che non desidera, e pieno di debiti che lo porteranno a farsi travolgere dal gioco d’azzardo. Quasi costretto ad inventarsi una nuova identità per ottenere i suoi veri sogni che alla fine si realizzeranno con il semplice ritornare alla sua vera vita.
Valutazione: 7 / 10
Chiara Ceccarelli (07/09/06)
Questo libro è decisamente uno dei capolavori della letteratura italiana, Pirandello mette comicità e tristezza in un romanzo che oserei definire senza tempo! Mattia Pascal desidera la libertà da una realtà ristretta, che non potrà mai dargli la felicità e, nei panni di Adriano Meis, cerca di essere un'altro,un uomo senza legami che vuole stare tranquillo con la sua nuova identità, scoprendo però che anche la società ci impedisce di essere del tutto liberi. Facendolo così tornare alla sua vita, che ormai non è più uguale.
Valutazione: 8 / 10