Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Made in Sweden

Autore: Roslund Anders, Thunberg Stefan

Editore: Mondadori

Argomento: Giallo

Anno: 2015, Pagine: 639


Autore
A. Roslund, reporter, è oggi uno degli autori svedesi più letti e apprezzati.
S. Thunberg è un importante sceneggiatore svedese.
I suoi fratelli sono diventati famosi seguendo un’altra strada: Carl, Johan Alin e Lennart Sumonja sono i veri autori delle rapine sulla cui storia è basato Made in Sweden.


La storia
Stoccolma: una famiglia, tre fratelli…
Il padre, Ivan, spesso ubriaco, è un uomo violento, incapace di controllare la sua aggressività e i suoi tre bambini, Leo, Felix e Vincent crescono con l’idea che solo la violenza assicuri rispetto.
A modo suo, il padre è molto legato ai tre figli: spesso dice che sono un clan, unito indissolubilmente contro tutto e tutti, per questo quando la moglie lo caccia di casa è su di lei che sfoga la sua rabbia picchiandola con violenza davanti ai figli.
Passano gli anni: Leo, il maggiore, ha più degli altri conservato il legame con il padre del quale, dopo la partenza, ha quasi preso il posto, assumendosi il ruolo di guida e protettore nei confronti dei fratelli minori.
A loro si è unito Jasper, un amico d’infanzia che vorrebbe sentirsi uno dei fratelli, anche lui parte del clan.
Scoperto un deposito militare di armi, i quattro si trasformano in una banda che, dopo aver assaltato un furgone portavalori, organizza ed attua una serie di rapine che per l’efficienza, il tipo di armi, il numero dei colpi sparati non ha precedenti in Svezia.
La banda, definita dalla polizia Commando, sembra inarrestabile e inafferrabile: nove rapine, nessuna traccia, nessun indizio…ogni fase è pianificata dai rapinatori così meticolosamente che mesi di indagine non danno frutti ma l’investigatore John Broncks che si occupa dell’indagine, esaminando i video delle telecamere di sorveglianza, coglie un gesto affettuoso tra due rapinatori, non è un gesto di complicità ma indica un legame più forte, intuisce quindi che sono fratelli ma, nonostante questo, solo un errore potrebbe permettere la cattura del Commando.


Recensione
Il romanzo è ispirato alla storia vera di una banda criminale che terrorizzò la Svezia negli anni Novanta (per questo è definito romanzo criminale svedese) uno degli autori, tra l’altro, è il fratello dei tre rapinatori.
La narrazione procede alternando presente e passato, quest’ultimo è il presupposto delle scelte di vita dei tre fratelli uniti da un legame di sangue sentito come indissolubile che, insieme al loro vissuto, rende piuttosto difficile esprimere una netta condanna nei confronti del loro agire.
Temerari e violenti, visionari e disperati…i componenti del Commando diventano, nelle pagine del libro, folli eroi a cui si finisce per provare affetto, proprio come succede per i protagonisti di Romanzo Criminale.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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