Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: La pioggia fa sul serio

Autore: Guccini Francesco, Macchiavelli Loriano

Editore: Mondadori

Argomento: Giallo

Anno: 2014, Pagine: 276


La storia
Casedisopra è un paesino degli Appennini, vicino Bologna, meta di turisti che durante la stagione estiva dimenticano l’affanno della vita cittadina con una parentesi nel verde e nella quiete della montagna.
Con l’arrivo dell’autunno, i villeggianti partono e arrivano le piogge che, come spesso accade nel paese, provocano frane e smottamenti.
Proprio allo scopo di studiare questi fenomeni Pierluigi Antonelli, geologo, da qualche mese vive a Casedisopra, ispezionando e osservando le caratteristiche del suolo e dell’ambiente, spesso accompagnato da Bill, un architetto inglese innamorato del luogo e dei suoi tesori anche artistici, giunto da Londra in compagnia della nipote Betty, fotografa.
Il geologo improvvisamente scompare e riappare alcuni giorni dopo sepolto in una frana: il corpo, però, presenta segni che non lasciano dubbi, è stato ucciso, non si tratta di incidente.
Della questione si occupano due giovani con ruoli diversi: Marco Gherardini, ispettore della forestale e Stefano Barnaba, maresciallo dei carabinieri.
Così, mentre la sonnolenta esistenza quotidiana di Casedisopra viene sconvolta dall’avvenimento, iniziano le indagini con analisi di impronte, interrogatori di testimoni… e intanto continua a piovere e il terreno a franare, a causa della sempre più superficiale attenzione dedicata all’ambiente.
Poi un altro omicidio… forse perché la vittima ha visto più di quanto dovesse… un uomo misterioso con un soprabito scuro… infine un ingegnoso tranello, ordito da Marco, che implica, però, anche rischi e pericoli.


Recensione
I personaggi del romanzo sono tratteggiati in modo essenziale ma sono vivi e autentici come il contesto paesaggistico in cui si muovono e di cui spesso è sottolineata la bellezza.
E’ evidente l’affetto degli autori per quel mondo e quell’ambiente, sentimento che traspare anche dai toni arguti con cui la narrazione procede, toni che rendono la lettura molto gradevole.
Alcuni personaggi, come Adumas e i fratelli Vitali, sono gli anziani montanari depositari di una saggezza antica: ruvidi, quasi scolpiti nel legno, quasi personaggi d’altri tempi, sono però gli unici capaci di leggere il linguaggio della montagna e daranno un contributo importante alle indagini.
La trama del giallo resta comunque l’elemento portante ma finisce anche questa per diventare un elemento di denuncia nei confronti dell’avidità e dell’etica del guadagno a tutti i costi.
La lettura non è molto impegnativa ma veramente gradevole perché il romanzo è molto fresco e sincero.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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