Autore della recensione: Martina Coloccini

Titolo: Inferno

Autore: Brown Dan

Editore: Mondadori

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2013, Pagine: 522


La storia
Questo romanzo è ambientato nella città di Firenze e si basa sull'opera "La Divina Commedia" scritta da Dante. Il protagonista, Robert Langdon, si ritrova in un ospedale di questa città senza un apparente motivo perchè per colpa di un incidente a lui sconosciuto ha perso la memoria. La storia si basa sulla ricostruzione di ciò che è accaduto al protagonista e il motivo della sua persecuzione da parte di alcune persone e dello Stato. Ad aiutare il protagonista ci saranno dei personaggi che verranno fuori mano a mano che la storia si svolge ed in particolare, Robert, verrà aiutato da una ragazza conosciuta in ospedale, Sienna Brooks. L'avventura dei personaggi si basa appunto sulla storia della Divina Commedia e i due protagonisti dovranno decifrare degli indizi riferiti all'opera (in particolare la maschera funeraria dell'autore posta in un museo) per scoprire poi un terribile disastro che incombe sulla città di Firenze e che metterà a rischio l'intera umanità.


Recensione
Questo romanzo mi ha interessato molto perchè l'autore è riuscito a descrivere quasi alla perfezione la città di Firenze e grazie a questo il lettore riesce ad entrare nella storia con molta facilità. I vari indizi dati al protagonista relativi alla Divina Commedia sono molto attinenti e precisi riguardo all'opera e questo, a mio parere, è molto importante ed è uno degli aspetti più interessanti ed educativi del romanzo.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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Commenti - 1 presenti. Valutazione media: 8,00 / 10


Parasecoli Chiara (03/10/22)

“Se premendo un interruttore potresti uccidere a caso metà della popolazione mondiale, lo faresti?
E se ti dicessero che se non premi subito quell’interruttore la razza umana si estinguerà nel giro di un secolo…? A queste condizioni lo faresti?”
Inferno è un celebre romanzo thriller dello scrittore statunitense Dan Brown, pubblicato il 14 maggio 2013 e tradotto in 51 lingue, che ha raggiunto oltre le 80 milioni di copie vendute.
L’ambientazione del romanzo è estremamente vivida e dettagliata, permettendo così al lettore di immedesimarsi perfettamente nel professore universitario di simbologia Robert Langdon, che assieme a Sierra Brooks, un’amabile e intelligentissima ragazza dalla coda di cavallo color oro, tenta di salvare il mondo da una spaventosa minaccia.
I due si conoscono presso quello che Langdon crede essere un ospedale di Firenze, in quanto il professore vi si era precedentemente recato con una ferita d’arma da fuoco sul capo. Con un’amnesia retrograda e frequenti visioni si affida alla dottoressa Brooks che lo aiuta a fuggire da una donna entrata nell’ospedale proprio per ucciderlo. Grazie ad un taxi raggiungono l’appartamento di lei dove Langdon scopre di possedere una biocapsula contenente un sigillo cilindrico d’osso, capace di proiettare la Mappa dell’Inferno di Botticelli con però apportate macabre modifiche. Chiede così aiuto al Consolato Americano, ma sembra che anche il suo stesso governo gli stia dando la caccia. Inizia così una fuga apparentemente senza fine che li porta prima a Porta Roma, sbarrata però dalla polizia, poi al liceo statale d’arte, attraverso il quale raggiungono il giardino di Boboli dove Robert riesce a decifrare la parola misteriosa inserita nel dipinto di botticelli: cerca trova. Sicuro della loro meta Langdon e Sienna si dirigono presso la Battaglia di Marciano di Vasari situata nel salone dei cinquecento, a Palazzo Vecchio, scoprendo però che la maschera mortuaria di Dante è sparita e che è stato proprio lui, con il suo amico Ignazio Busoni, a rubarla. Attraverso un messaggio in segreteria scopre che la maschera è al sicuro nel battistero di San Giovanni, cripticamente definito “Paradiso venticinque”. Langdon e Sienna riescono a trovare la maschera e decifrare il messaggio nascostovi dal proprietario di quest’ultima: Bertrand Zobrist, grande sostenitore del transumanesimo (humanity-plus: H+) e fautore dell’Equazione apocalittica della popolazione. Qui vengono raggiunti da Jonathan Ferris, un medico dell’OMS, con cui si dirigono alla basilica di San Marco a Venezia. Langdon viene catturato perdendo i sensi, per poi risvegliarsi in uno yacht, dove incontra Elizabeth Sinskey, la stessa donna che gli appariva nelle visioni. Il protagonista continua la sua ricerca per salvare l’umanità, scoprendo però che l’agente patogeno creato da Zobrist era già stato rilasciato sette giorni prima e si era ormai diffuso in tutto il mondo… non restava altro che permettere a Inferno di garantire un futuro certo e florido alla razza umana.
“Inferno” non è solamente l’avventurosa e intrigante storia di un professore universitario, ma è anche un tentativo di rendere omaggio alle famosissime opere di Dante Alighieri e Vasari e di richiamare l’attenzione sull’attuale ed enorme problematica della sovrappopolazione. Dan Brown la definisce infatti come una bomba a orologeria che ticchetta e minaccia di esplodere distruggendo tutta l’umanità; poiché la popolazione continua a crescere in modo incontrollato in un pianeta non illimitato.
Più volte viene infatti detto a gran voce dall’antagonista Zobrist, che il mondo necessita provvedimenti efficaci e non irrisori perché è inutile preoccuparsi dei piccoli problemi se si ignora la loro causa comune.
Sembra quasi un appello all’umanità, un invito ad uscire da quella fase di negazione in cui il cervello umano ci fa automaticamente ricadere quando siamo davanti a problemi universali. Tendiamo infatti a bloccare ogni paura esistenziale per concentrarci sui banali timori quotidiani che possiamo facilmente gestire. La nostra mente preferisce infatti struggersi dinanzi a problemi irrisori, piuttosto che concentrarsi per affrontare situazioni che riteniamo al limite dell’immaginabile, ma che in realtà non lo sono. Infatti la Terra avrà sicuramente un futuro, ma non è detto che questo includa l’uomo. Reagire a testa alta, seguendo il cervello e non il cuore, è proprio questo che ci suggerisce Dan Brown, sebbene spesso questi due si trovino in disaccordo: “Più a lungo viviamo, più le nostre risorse devono essere dedicate a mantenere in vita gli anziani e i malati […] e mentre il nostro cervello capisce che è una follia, il nostro cuore dice: tenete in vita la nonna il più possibile”.

Valutazione: 8 / 10