Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Una lunga estate crudele
Autore: Gazzola Alessia
Editore: Longanesi
Argomento: Giallo
Anno: 2015, Pagine: 313
Autore
A. Gazzola, medico chirurgo specialista in medicina legale, è nata nel 1982 a Messina dove vive e lavora.
La storia
Nella cripta sconosciuta di un teatro di Roma, viene ritrovato il cadavere di Flavio Barbieri, un giovane attore scomparso circa 25 anni prima.
L’Istituto di medicina legale è coinvolto nelle indagini, in particolare la specializzanda Alice Allevi, già collaboratrice dell’ispettore Calligaris in casi precedenti: l’autopsia rivela che l’uomo è morto quando ne è stata denunciata la scomparsa e la causa della morte è il cianuro.
Occorre quindi scavare nella vita dell’attore ritrovando tutti i contatti e i legami che aveva all’epoca ma non è facile soprattutto perché già allora un amico di Flavio, Sebastian, anche lui attore, aveva indicato come responsabile Diana, una giovane attrice innamorata di Flavio, questo confonde un po’ le indagini.
Alice, che come hobby ha quello dell’investigare e che gode della stima dell’ispettore, collabora attivamente alle indagini suggerendo piste da seguire, teorie, interrogando lei stessa possibili informati sui fatti.
Così la giovane specializzanda si trova a contatto con un mondo, quello del teatro, a lei poco noto ma conosce anche personaggi particolari e ricchi di umanità: è però a volte “distratta” dalle indagini a causa della sua vita sentimentale, piuttosto ingarbugliata visto che il suo cuore è diviso per l’amore tra due uomini, molto diversi tra loro.
Recensione
Questo è il quinto romanzo di una serie che ha come protagonista Alice Allevi: sono romanzi di una giovane autrice, sicuramente anche per questo caratterizzati da uno stile piuttosto fresco ma senza una effettiva consistenza.
La trama è abbastanza interessante ma leggendo ci si aspetta sempre qualcosa di più, magari una caratterizzazione dei personaggi meno banale o qualche passaggio di maggiore spessore: la protagonista sarebbe più simpatica se la sua goffaggine non fosse, a volte, un po’ artefatta.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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