Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: L'amante giapponese

Autore: Allende Isabel

Editore: Feltrinelli

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2015, Pagine: 281


Autore
Nata a Lima nel 1942, vive da molti anni negli USA. Considerata una delle voci più significative della narrativa contemporanea, è autrice di molti romanzi di successo tra cui "La casa degli spiriti".




La storia
Lark House è una dignitosa residenza per anziani dove gli ospiti, anche se non nel lusso, vengono seguiti con affetto e premura.
E’ in questa dimora che trova lavoro una giovane moldava, Irina, che si rivela ben presto capace e sensibile nei confronti degli anziani ospiti nei quali rivede i suoi amati nonni che l’hanno cresciuta nella sua infanzia.
A Lark House Irina conosce Alma Belasco, di una ricca famiglia di San Francisco: l’anziana, ancora lucida e vigorosa, si affeziona subito alla giovane moldava e le chiede di assisterla aiutando il nipote, Seth, a ricostruire la storia della sua vita per farne poi un libro.
Alma, artista e imprenditrice di successo, quando arriva a San Francisco è una bambina ebrea in fuga dalla Polonia prossima all’occupazione tedesca: viene ospitata nella loro immensa villa dagli zii Belasco che si affezionano a lei come fosse la loro figlia, in particolare con il cugino Nat, delicato e sensibile, la piccola Alma ha un legame speciale, di amicizia e di complicità.
E’ proprio negli anni dell’infanzia che Alma conosce Ichimei, figlio del giardiniere giapponese che, amico dei Belasco, si occupa del giardino della villa con competenza e cura.
I due bambini stringono un’amicizia sincera e fedele che, con il tempo, diventa un amore profondo e appassionato anche attraverso le numerose e difficili prove che l’esistenza riserverà ad entrambi.


Recensione
Coinvolgente e a tratti commuovente, quest’ultimo romanzo della voce secondo me più autentica della letteratura sudamericana si legge con quel piacere e quell’intensità che ben conosce chi ha letto le altre opere dell’autrice.
La scrittura è elegante senza leziosità nè virtuosismi, il tono e il ritmo sono caldi e appassionati come in altri scrittori latino-americani, belle le figure protagoniste, in special modo le donne che Isabel Allende spesso presenta decise, determinate ma insieme sensibili e delicate.
La vicenda narrata è una bella storia d’amore che ha come protagonisti e comparse figure positive, leali e generose, proprio questo aspetto rende la lettura non solo piacevole ma anche rasserenante: accanto alla storia d’amore, che costituisce il tema dominante, ci sono anche altri temi sia storici sia legati a questioni di urgente attualità.
La persecuzione degli ebrei, la deportazione dei giapponesi dopo l’attacco a Pearl Harbour… si presentano situazioni legate all’omosessualità, alla pedofilia… forse troppe e troppo grandi questioni per essere contenute in un solo romanzo: a mio parere è questo l’unico limite dell’opera.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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