Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Cicatrici

Autore: Saer Juan Josè

Editore: La Nuova frontiera

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2012, Pagine: 300


Autore
J. J. Saer è nato in Argentina nel 1937: Vincitore del Premio Nadal nel 1987, ha ricevuto anche molti altri riconoscimenti prestigiosi. E' morto a Parigi nel 2005.


Recensione
Il primo maggio di un anno non precisato un giovane operaio, Luis Fiore, dopo aver trascorso la giornata a caccia con la moglie e la figlioletta, uccide la donna sparandole al volto, davanti al bar dove si erano fermati a bere.
La dinamica dei fatti è questa e non ci sono altre possibili interpretazioni: da questa vicenda centrale si diramano, come una spirale, altre tre storie che hanno in comune il delitto di Fiore ma che poi da questo, quasi con cerchi concentrici sempre più ampi, mettono in luce cicatrici e ferite in altri personaggi nel lento e inesorabile trascorrere del tempo, in uno spazio grigio e piovoso ripercorso da alcuni protagonisti con maniacale ripetitività.
Cicatrici caratterizzano Angel, giovane cronista ossessionato da un rapporto difficile e ambiguo con la madre, Sergio, promettente avvocato divorato dal demone del gioco, Ernesto, giudice solitario e misantropo, forse omosessuale, che dedica la sua vita ad un’eterna traduzione di Dorian Gray, ed infine lo stesso Fiore, autore del delitto.
Ciascuno dei quattro protagonisti è ossessionato da qualcosa che rende doloroso e angosciante il rapporto con il mondo e con la vita che appare dominata dall'insensatezza e dall'insignificanza alle quali l’autore non sembra in grado di fornire alcuna rassicurante alternativa.
È una lettura impegnativa perché inquietante, angosciante ma veramente molto bella.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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