Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: L'amore bugiardo
Autore: Flynn Gillian
Editore: Rizzoli
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2015, Pagine: 459
Autore
G. Flynn, sceneggiatrice e critico televisivo vive a Chicagoo.
Già autrice di due thriller, con questo romanzo ha raggiunto la celebrità internazionale.
La storia
Nick e Amy: giovani, affascinanti, innamorati, formano una bellissima coppia fino a quando, avendo entrambi perso il lavoro, si trasferiscono da New York in una cittadina del Missouri dove Nick era nato e cresciuto. La decisione è di Nick che, cosi, potrà assistere i genitori malati e trovare una nuova occupazione, cioè gestire un bar con la sorella Margo.
Dal diario di Amy sembra che il trasferimento abbia cambiato Nick, rendendolo un marito più distratto, mentre dal punto di vista di Nick è la moglie che vanifica e non comprende le sue dimostrazioni d’amore. Questi disaccordi sfociano in quella che, forse, è una tragedia: un giorno, al rientro dal lavoro, Nick trova la casa a soqquadro e la moglie scomparsa.
Le indagini scattano immediate insieme alla solidarietà della comunità che si organizza in gruppi di volontari alla ricerca di Amy. Trascorsi i primi giorni, però, intorno a Nick si crea un clima di sospetto perché diversi elementi sulla scena del crimine fanno sospettare l’omicidio ed è proprio Nick l’unico indiziato. Il giovane invece, partendo proprio da quegli elementi che sembrerebbero attestare la sua colpevolezza, è sempre più sicuro che Amy sia viva, lontana e al sicuro, e che abbia organizzato una perversa messa in scena per far ricadere su di lui una condanna per omicidio, punibile, in Missouri, con la pena di morte.
Recensione
Sono due i narratori della vicenda: Nick, che racconta dal giorno della scomparsa di sua moglie, e la stessa Amy attraverso il suo diario che però inizia qualche anno prima rispetto alla sua scomparsa.
Per motivi diversi, nessuno dei due può essere considerato attendibile ed è quindi compito del lettore decifrare segni e messaggi. Il carattere aperto dell’opera, che rimane tale fino alla conclusione, rende la lettura molto coinvolgente ma, secondo me, il romanzo sarebbe stato più interessante con almeno cento pagine di meno perché non mi sembra che l’ autrice abbia capacità di scrittura tali da farle sostenere tanto a lungo le fila della vicenda che sembra, a volte, un po’ troppo tirata per le lunghe. Sarebbe stato anche apprezzabile se l’autrice avesse evitato tante espressioni volgari che risultano del tutto inutili e molto fastidiose.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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