Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Volevo solo averti accanto

Autore: Balson Roland

Editore: Garzanti

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2014, Pagine: 414


Autore
R. Balson è un avvocato con la passione per la scrittura.
Questo è il suo primo romanzo: definito “caso editoriale” ha riscosso un successo internazionale.


La storia
Chicago 2004: Ben Solomon è un anziano ebreo polacco scampato alla follia nazista.
A Chicago vive anche Elliot Rosenzweig: di origini tedesche si è trasferito in America alla fine della guerra dopo aver trascorso un periodo di prigionia ad Auschwitz, come lui stesso sostiene mostrando un tatuaggio sul braccio.
Rosenzweig è un cittadino molto in vista a Chicago: non solo è ricco e potente ma è anche un generoso finanziatore di attività benefiche al punto tale che è stato definito “Il grande Benefattore”.
Ben Solomon è però convinto che Elliot sia in realtà Otto Piatek, spietato nazista, soprannominato il Macellaio di Zamosc, la cittadina polacca in cui sia Ben sia Otto, in un lontano passato uniti da un legame fraterno, vivevano.
Le accuse di Ben appaiono ridicole, infondate e non dimostrabili; in considerazione dell’età, del tanto tempo trascorso, Ben potrebbe sbagliarsi , inoltre Elliot è circondato dalla stima della collettività e da famosi avvocati ma qualcuno è disposto ad ascoltare l’anziano e modesto ebreo polacco.
Si tratta di Liam, un giovane investigatore privato e della sua amica avvocatessa Catherine: la giovane non vorrebbe accettare l’incarico che le propone Ben, cioè smascherare Elliot e dimostrare al mondo che è un pericoloso criminale nazista, ma dopo aver ascoltato il racconto dell’uomo non può sottrarsi a quello che le appare un preciso dovere, in nome dei valori della giustizia e dell’umanità.
Non ci sono però prove inoppugnabili per dimostrare che Elliot sia Piatek e gli avvocati di quest’ultimo dispongono di infinite risorse…


Recensione
Bel romanzo, di interessante e coinvolgente lettura!
Il tema riguarda la ricerca di ex criminali nazisti sfuggiti alla giusta condanna per i crimini commessi: con false identità alcuni si sono ricostruiti un’esistenza anche agiata senza rimorsi né condanne per le atrocità compiute.
Il sistema dei personaggi presenta l’asse anziano-giovane: Ben, l’anziano, è la memoria e la testimonianza di quanto accaduto, Catherine, la giovane, si assume il compito di tramandarne la memoria e di cercare giustizia quando essa non sia stata concessa.
Queste caratteristiche sono presenti anche nel romanzo “Il profumo delle foglie di limone” della Sanchez anche se poi, ovviamente, è diverso lo sviluppo delle vicende.
In questo romanzo ritmo incalzante e passaggi commuoventi catturano il lettore fin dalle prime pagine: a volte la volontà di suscitare commozione è un po’ troppo scoperta ma comunque efficace.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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