Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Noi che gridammo al vento

Autore: Macchiavelli Loriano

Editore: Einaudi

Argomento: Giallo

Anno: 2015, Pagine: 364


Autore
Loriano Macchiavelli , bolognese, è uno dei fondatori del noir italiano: autore di numerosi romanzi, ha ispirato anche alcune fiction televisive.


La storia
1980: a Palermo i capi della mafia attendono l’arrivo di mister George che, dagli USA, è giunto per presentare un’importante offerta da parte degli “amici” americani.
Contemporaneamente anche Stella arriva a Palermo, in un paesino, Piana degli Albanesi, dove più di 30 anni prima si era consumata una vera e propria strage ai danni di contadini e operai che festeggiavano il primo maggio: autori della strage, all’epoca, esponenti della mafia locale guidati da Salvatore Giuliano ma non da escludere un possibile collegamento con rappresentanti dello Stato.
In quella strage Stella, allora bimba di 6 anni, perse entrambi i genitori e, affidata agli zii, con loro lasciò il suo paese e l’isola, trasferendosi al nord.
La giovane donna, al suo ritorno, si presenta a quanti, comunque, la riconoscono, come ingegnere impegnata in un progetto edilizio, in realtà, nel corso della vicenda si comprende che ben diverso è il suo compito, collegato con l’arrivo di mister George.
A Piana dagli Albanesi da poco ha fatto ritorno anche Vito: dopo un’esistenza di vagabondaggi durante i quali si è dedicato a numerosi lavori, nella quiete del suo paese, nel rimo lento della vita degli uomini e degli animali, il giovane uomo ha trovato quel senso del vivere che inutilmente aveva cercato altrove.
Le vicende di questi personaggi ben presto si collegano tra loro in una trama che mette in luce non solo le nefandezze delle organizzazioni mafiose, ma anche il loro potere, ottenuto con la violenza e con l’appoggio di alcuni rappresentanti dello Stato.


Recensione
L’autore fa riferimento ad un avvenimento storico, cioè la strage della Piana degli Albanesi, accaduto alla fine degli anni ’40, uno dei primi eccidi per cui si suppone un collegamento tra mafia e Stato, frutto di oscure trame e di illeciti interessi.
In effetti è questo il tema di fondo del romanzo, il rapporto Stato-mafia, presentato attraverso le vicende di alcuni personaggi che hanno vissuto in prima persona le conseguenze dei progetti malavitosi, perdendo, a causa di questi, genitori, fratelli, amici… senza neanche la consolazione di conoscere la verità su autori e mandanti.
L’argomento è molto interessante e affrontato con convinzione anche se qualche volta nei dialoghi e nella caratterizzazione dei personaggi sembra esserci qualche nota stonata.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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